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  • Per ridurre al minimo il rischio della presenza di batteri patogeni nei prodotti.
  • Il latte è un liquido biancastro, puro, composto dall’87% di acqua, 4% grasso in emulsione, 3,5% di proteine in sospensione ad altissimo valore nutritivo, 4,7% lattosio in soluzione, 0,8% vitamine e sali minerali.
    Cronologicamente parlando, il latte è stato introdotto nell’alimentazione umana piuttosto recentemente: la causa fu una mutazione genetica occorsa in certe popolazioni umane in un periodo non posteriore agli ultimi 7.000 anni, indispensabile per la sua digestione (idrolisi) e quindi per l’utilizzo del lattosio da parte del nostro organismo.
  • Per rispettare il processo di produzione tradizionale. Nella lavorazione del latte si aggiungono esclusivamente caglio, fermenti lattici vivi. I vantaggi che offrono una fermentazione lattica rispetto ad una citrica sono sicuramente un profilo aromatico non paragonabile ad una mozzarella ottenuta mediante acidificazione con acidi organici ed una struttura del prodotto finale migliore in termini di consistenza. Rispetto a una fermentazione dovuta alla microflora spontanea o fatta col siero innesto, con questo processo è possibile ottenere una maggiore standardizzazione del prodotto ed anche una migliore qualità igienico-sanitaria, dovuta alla competizione che si instaura tra fermenti lattici e microrganismi indesiderati). I fermenti lattici vivi sono inoltre organismi probiotici, che aiutano la regolazione dell’attività intestinale.
  • Si, tutti i prodotti Boriati sono esenti da glutine (anche il prodotto Julienne, il Fior di Latte per Pizza, non contiene anti-agglomeranti)
  • È un processo di trattamento termico cui viene sottoposto il latte crudo. Consiste nell’aumentare la temperatura del latte fino a circa 72-75 °C e mantenerla per circa 30 secondi. Ciò ha lo scopo di ridurre al minimo il rischio per salute eliminando i batteri patogeni eventualmente presenti nel latte crudo e sensibili al calore.
  • Nessun conservante, né additivo alimentare è aggiunto ai prodotti. Gli ingredienti di tutta la gamma di produzione sono: latte vaccino pastorizzato, fermenti lattici vivi, caglio e sale.
  • La presenza di proteine, grassi, carboidrati e minerali fa del latte e dei suoi derivati un elemento essenziale nella dieta quotidiana di ognuno. Le proteine con il contenuto di amminoacidi essenziali, i grassi per l’energia di cui abbiamo bisogno, i carboidrati essenzialmente lattosio che riveste un ruolo importante nell’organismo in quanto il residuo galattosidico è coinvolto nella biosintesi di alcuni componenti del sistema nervoso e favorisce l’assorbimento di calcio e zinco.
  • Cronologicamente parlando, il latte è stato introdotto nell’alimentazione umana piuttosto recentemente: la causa fu una mutazione genetica occorsa in certe popolazioni umane in un periodo non posteriore agli ultimi 7.000 anni, indispensabile per la sua digestione (idrolisi) e quindi per l’utilizzo del lattosio da parte del nostro organismo.
  • Nella dieta umana, il latte è stato introdotto in un’epoca di molto posteriore alla comparsa dell’uomo sulla Terra: come detto in precedenza, secondo alcuni esperti, questo periodo risale a circa ottomila o settemila anni fa.

    Prima di allora, l’organismo umano non era in grado di sintetizzare il lattosio poiché latte e latticini non facevano parte del suo regime alimentare. L’enzima lattasi, quindi, è il prodotto di una “mutazione genetica” occorsa in un particolare momento dell’evoluzione umana, e precisamente durante il periodo neolitico: in questa epoca si assiste infatti ad un cambiamento delle abitudini di vita delle primitive società umane, che cominciano a dedicarsi all’agricoltura e all’allevamento del bestiame.

    Ciò ha portato l’uomo ad introdurre sempre più spesso il latte nella sua alimentazione come pasto, sviluppando attraverso le successive generazioni una sempre migliore capacità di digerirlo.

    Ancora oggi, gli individui appartenenti a gruppi umani dediti da secoli all’allevamento e alla pastorizia riescono a digerire il latte anche in età adulta: il loro intestino, abituato da generazioni al consumo di latte in tutte le età della vita, ha ormai sviluppato una capacità di produrre lattasi per un periodo di tempo molto più lungo.

    Quindi oggi la maggior parte (ad eccezioni dei soggetti allergici) degli esseri umani nasce perfettamente tollerante al lattosio (che è presente nel latte di tutti i mammiferi, anche se in concentrazioni diverse, quindi anche nel latte materno) ma spesso nella crescita si può diventare intolleranti, soprattutto se si interrompe dopo lo svezzamento, un’abituale assunzione di latte e prodotti lattiero caseari.
  • La normativa italiana prevede nei prodotti “delattosati” un contenuto residuo di lattosio non superiore a 0,1%. Consideriamo che il lattosio è uno zucchero solubile nella frazione acquosa del latte e nel Fior di Latte vaccino ne residua circa lo 0,5%, una quantità assoluta non elevata se consideriamo la composizione del latte che ha circa il 5% di lattosio in soluzione.
  • Boriati, per i suoi prodotti senza lattosio ha deciso di garantire ai suoi clienti un contenuto non superiore a 0,01% di lattosio residuo, rendendo i suoi prodotti ben tollerati da tutti, anche dai soggetti più sensibili.